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Matteo Massagrande, Come l'Isonzo di asfalto azzurro, 2024
tecnica mista su tavola, 150 x 200 cm
tecnica mista su tavola, 150 x 200 cm
Matteo Massagrande nasce a Padova nel 1959. Vive e lavora tra Padova e Hajòs (Ungheria). Inizia a esporre nel 1973 partecipando a mostre collettive e a concorsi in tutta Italia, ottenendo fin da subito numerosi riconoscimenti. Parallela a quella pittorica sviluppa l’attività grafica iniziata già nel 1974; alcune sue incisioni sono entrate a far parte del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze. Ha all’attivo oltre cento personali in Italia e all’estero. Le sue opere si trovano in numerosi musei, chiese, collezioni pubbliche e private. Nel 2017 ha partecipato alla prestigiosa mostra Canto dolente d’amore (ultimo giorno di Van Gogh) presso la Basilica Palladiana di Vicenza nell’ambito della rassegna Van Gogh. Tra il grano e il cielo. Nel 2018 invece prende parte alla mostra In my room: artists paint the interior 1950-NOW, presso il The Fralin Museum of Art, University of Virginia, Charlottesville (USA). Matteo Massagrande è uno dei maggiori esponenti della nuova arte figurativa italiana. Nei suoi dipinti rappresenta stanze piene di echi lontani, voci dimenticate, ricordi e nostalgia, ombre e nebbie, un passato che si rifiuta di essere dimenticato. I suoi interni sono luoghi abbandonati, abitati da una sola e vera protagonista: la luce. Una luce morbida, torbida, polverosa e fluttuante, che alcune volte entra prepotentemente dalle enormi finestre, altre volte si insinua delicatamente attraverso le fessure. Come dice l’artista: “l’assenza non è il contrario della presenza, ma piuttosto un luogo senza fastidi o distrazioni. Una condizione fondamentale per scoprire l’essenza nascosta. Un presente, dove il pensiero può raggiungere la sua massima forza: la creazione”.
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