12.
Iva Lulashi, Fonte di luce e rorida, 2018
olio su tela, 40 x 50 cm
olio su tela, 40 x 50 cm
Iva Lulashi è nata a Tirana, in Albania, nel 1988. Si è trasferita in Italia nel 1997 e si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2007, dove ha iniziato a esplorare la pittura come spazio del desiderio, della memoria e dell’ideologia. La sua pratica affonda le radici nei contrasti: l’erotismo trattenuto incontra la retorica limpida della propaganda comunista, generando immagini sospese tra attrazione e distanza ideologica. Nella fase più recente del suo lavoro, evoca il folclore albanese attraverso leggende ascoltate da bambina e tramandate nel tempo, ora intrecciate con figure mitologiche riscoperte nel teatro. Il risultato è un repertorio visivo in cui l’intimo diventa epico e il mito scivola con grazia nell’immaginario contemporaneo. Nel 2024 è tornata a Venezia per rappresentare l’Albania alla Biennale con la mostra personale Love as a Glass of Water, chiudendo con grazia il cerchio tra formazione e visione. Tra le sue mostre personali più recenti si ricordano: Love as a Glass of Water (Padiglione Albanese, 60a Biennale di Venezia, 2024); Girandoti girandomi (Ordet, ospitata da Massimo Giorgetti, Milano, 2024); Libere e desideranti (Chiesa di Santa Caterina, Corniglia, 2021); Love as a Glass of Water (Salzburger Kunstverein, Salisburgo); e Eroticommunism (Prometeo Gallery di Ida Pisani, Milano). Ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive, tra cui: Twilight is a Place of Promise (Esther Schipper, Berlino, 2024); Italian Painting Today (Triennale Milano, 2023).
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