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La cupa gioia o Pala dei peccatori
Sergio Padovani, La cupa gioia o Pala dei peccatori, 2020. Olio, bitume e resina su tavola a pala d’altare, 100 x 120 cm (aperta)
Sergio Padovani, La cupa gioia o Pala dei peccatori, 2020. Olio, bitume e resina su tavola a pala d’altare, 100 x 120 cm (aperta)
Lo svolgimento di una storia, nell'arte antica, trovava la sua più efficace realizzazione attraverso l' utilizzo di pale d'altare richiudibili. La pala chiusa mostrava una sorta di premessa, la pala aperta lo svolgimento del racconto ed il retro della pala ne mostrava la conclusione. Con la volontà di riportare nelle dimensioni del contemporaneo questo particolare approccio all’opera,oramai dimenticato, ho dipinto la cupa gioia o pala dei peccatori. Il tema principale è infatti quello dell'”homo peccator”, come condizione universale. L'opera chiusa mostra la colpa inoculata nell’essere umano attraverso uno dei simboli del male dei secoli bui:il pipistrello. La pala aperta svela l’orgia della coscienza di questi uomini, la loro stasi nell'indifferenza reciproca. Nel cielo di livido arancio, essi lanciano il numero dei loro peccati auspicando, con questa confessione, il perdono divino. Nel retro dell'opera i desideri vengono esauditi:il peccatore scioglie tutti i suoi peccati in un liquido amniotico,purificatore e conquista la redenzione.
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