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Il sogno di mia madre
Sergio Padovani, Il sogno di mia madre, 2025. Olio, bitume e resina su tela, 140 x 190 cm
Sergio Padovani, Il sogno di mia madre, 2025. Olio, bitume e resina su tela, 140 x 190 cm
L'opera Il sogno di mia madre, com’è facilmente intuibile dal titolo, trova la sua origine nei più intimi e personali meccanismi della mia vita privata. Pertanto la sua spiegazione, da parte mia, può essere solo parziale e legata esclusivamente alla dimensione concettuale del dipinto. Il quadro non rappresenta un sogno vero e proprio, una scena narrata o interpretata, bensì una serie di contesti accumulati e di elaborazioni affastellate in un unico, confuso spazio, dove l'unico intento rimasto è quello di spiegare, di spiegarsi, di “dimostrare”, di comunicare con vigore la propria presenza in un mondo oramai irriconoscibile. Questo avviene tramite le parole – importanti - dette. Parole che sono i terminali di lacci che compiono legami inaspettati ed incomprensibili, nella fusione inarrestabile tra immagini, ricordi, sogni, preoccupazioni e piccole gioie quotidiane. Parole che si ripetono, ma che cambiano riferimento oppure, improvvisamente, dopo essere state tanto importanti, senza motivo, svaniscono. Il sogno di mia madre è la cristallizzazione “intraducibile” di un momento eterno e fugace, pieno di comunicazioni e di silenzi, all'interno di due vite: la mia e quella di mia madre.
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