Fondazione The Bank
Sergio Padovani. Opere dal 2018 al 2024
A cura di Cesare Biasini Selvaggi
A cura di Cesare Biasini Selvaggi
La mostra racconta, attraverso un corpus pittorico di visioni fantastiche quanto allucinate, scene inquietanti, paesaggi incendiati di venature crudeli e qualche pennellata di mélo, la ricerca di Sergio Padovani.
Ogni tavola, carica di enigmatici piani narrativi, temporali e musicali – questi ultimi dai ritmi ossessivi della visual music praticata dall’artista – è abitata da un universo in eccesso mescolando aspetti classicheggianti a creature oniriche dalle forme bizzarre colte nella loro espiazione, sull’orlo del baratro, il lato mostruoso, le angosce e le inquietudini del nostro tempo. Il rapporto tra campo e fuori campo, tra ciò che possiamo vedere o solo immaginare, cardine per la percezione dell’orrore, viene dunque definito dalla pittura nella zona intermedia tra la sfocatura e la messa a fuoco.
E, tuttavia, sullo sfondo di ogni composizione balena il lampo della possibilità visionaria di redenzione per l’umanità, quindi di fede nella salvezza. È qui che si infrange la metafora del Male tinteggiata da Padovani, abissale, profonda, viscerale, nella tensione di una luce bluastra ed elettrica, delle notti e delle albe dei vizi e delle depravazioni ultra millenarie dell’umanità, della nostra interiorità scandita dal lessico delle paure più profonde.
Sergio Padovani nasce a Modena nel 1972, dove vive e lavora. Per diversi anni è musicista nella sperimentazione e nella ricerca, senza confinamenti e limitazioni.
Dal 2006 la musica subisce un inarrestabile processo il cui verdetto finale è la trasmutazione totale e definitiva nella Pittura. Assolutamente e necessariamente autodidatta, affronta questo nuovo iter, più simile a un inestinguibile, insaziabile rogo interiore, come la risalita di una voragine profonda, improvvisamente riempitasi di luce.
Nel solco della grande pittura del Quattrocento, la visionarietà del suo dipingere (privo di bozzetti preparatori o altre “pianificazioni” dell’opera) trova, nel confronto con le istanze del contemporaneo e attraverso la simbologia e l’importanza dei dettagli, la sua più completa narrazione.
Negli anni è finalista di numerosi premi, tra cui il Premio Arte Mondadori, il Premio Celeste, il Premio Combat, il Premio Vasto e il World Wide Kitsch International Competition. Nel 2009 vince il premio Arte Laguna, nel 2011 è alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, sezione regionale Torino.
Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni sia in Italia che in Europa e in permanenza al Museo Diocesano d’Arte Sacra di Imola, al MACS di Catania, al Museo Michetti (CH), al MCA di Camo (CN), al Museo Ruggi d’Aragona (CS) e alla Fondazione The BankETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea.
La musica è stata per moltissimo tempo la compagna di vita di Sergio Padovani. L’artista ha iniziato a suonarla fin da poco meno che adolescente per poi sperimentarla negli anni su molteplici strumenti e in varie direzioni.
Dopo aver abbandonato diversi progetti musicali, Padovani ha capito con chiarezza che l’esibizione pubblica non gli interessava particolarmente e che, invece, amava molto la composizione, l’elaborazione in studi di registrazione, l’arrangiamento delle varie parti, dei suoni e dei diversi strumenti.
Nell’ultimo anno l’artista ha voluto dar vita a un progetto musicale intitolato Macchina Anatomica che desse spazio alla volontà di accompagnare la sua galleria di dipinti con suoni e melodie. Il progetto è una struttura polistrumentale duttile, mutevole, senza limitazioni di genere o contenitori ai quali appartenere, partecipato da Padovani insieme a due compagni di viaggio, Roberto Fordiani alla batteria e Alessandro Stefani alla chitarra.
Macchina Anatomica ha visto la sua prima uscita pubblica nella primavera 2024 con l’album Void of universe roars now!, 16 composizioni dipanate tra suoni e atmosfere diverse che in maniera evidente si intrecciano di continuo e indissolubilmente alla ricerca pittorica di Sergio Padovani. Un singolo dell’album è la colonna sonora del video in mostra Pandemonio, la cui narrazione è stata realizzata attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale.
Un’accurata sceneggiatura, un racconto visionario letteralmente “dati in pasto” ad algoritmi inclassificabili e ingovernabili che hanno interpretato il prodotto del pensiero dell’artista saccheggiando specifiche immagini all’interno del “pandemonio” di Internet. La motivazione che ha portato alla realizzazione di questo video è stata la volontà di offrire al pubblico una lettura della mostra “alternativa”, da un altro punto di vista, “umano-non umano”, esito di una collaborazione imprevedibile tra l’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana.
La Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, istituzione no-profit nata nell’agosto del 2023, è la prima realtà italiana dedicata esclusivamente alla pittura contemporanea, centro di ricerca e di formazione specialistica.
La sua mission è promuovere la conoscenza e la valorizzazione della pittura contemporanea italiana e internazionale, avvicinando un pubblico sempre più ampio al medium pittorico.
Le radici della Fondazione affondano nella collezione privata precedentemente conosciuta come “The Bank”, avviata nel 2001 da Antonio Menon e ospitata dal 2019 in questa ex filiale della Banca Commerciale Italiana di Bassano del Grappa.
Questo spazio, oggetto di un accurato intervento di archeologia industriale, è stato trasformato in questa galleria-museo che oggi funge da sede della Fondazione. La collezione, composta da oltre 1.000 opere che documentano l’evoluzione della pittura dagli anni Ottanta ad oggi, è in costante arricchimento grazie ad acquisizioni e commissioni.
La Fondazione si dedica alla conservazione delle opere, all’archiviazione di materiale documentario sugli artisti e sulle opere della collezione e alla costituzione di una biblioteca specializzata in continuo aggiornamento.
Produce, inoltre, mostre e progetti editoriali (cataloghi, monografie) e promuove artisti sia emergenti che mid-career.
Un progetto di grande rilievo è il costituendo Museo della Pittura Contemporanea, la cui sede provvisoria si trova in questa galleria espositiva. Il Museo rappresenterà una realtà unica nel panorama nazionale per la sua esclusiva dedizione alla pittura contemporanea, mantenendo un forte legame con il territorio veneto e proiettandosi al contempo sul panorama artistico internazionale.
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